sabato 1 ottobre 2011

Un bel nastro rosa...


Oggi parliamo di cose serie.

Forse non tutti sanno che Ottobre è il mese della prevenzione del cancro al seno. Dico “cancro” e non “tumore” prima di tutto perché un tumore può anche essere benigno, ma soprattutto perché bisogna imparare a smitizzarlo, il che si può fare solo conoscendolo e definendolo correttamente, senza paura immotivata.

Di solito di cancro si esita a parlare, forse per illogica scaramanzia, quasi l'ignorare un problema servisse per risolverlo... :(
Oppure si creano assurde, ridicole direi, attività, che nulla hanno a che fare con la prevenzione né con la sensibilizzazione del pubblico.
Un esempio: ogni anno circola su Facebook una “campagna”, che consiste nell'invitare le donne a pubblicare sulla propria “bacheca” solo un'informazione, senza spiegazioni di sorta (un anno sarà il colore del proprio reggiseno, quest'anno il numero di scarpa e il tempo impiegato a pettinarsi), accompagnata da questo messaggio:
NON DITE A NESSUN MASCHIO il significato del messaggio, lasciate che immaginino quello che vogliono.
Per favore, copiate il messaggio e mandatelo a tutte le vostre amiche. Vediamo se riusciamo a fare piu' rumore dell'anno scorso. Forza donne lasciate che gli uomini continuino ad indovinare il senso dei numeri”

Ora, come una frivolità di questo genere serva a “sensibilizzare” su questo problema resta per me un mistero. Ma non solo per me. Commento di un mio amico, venuto a conoscenza del “giochetto”: “Ma sensibilizzare che? Una scrive: 40 centimetri 10 secondi e dopo un po' un'altra scrive 35 cm e 10 sec... chi si deve sensibilizzare così? “. 
E qualcuno di voi ha notato questo promesso “rumore”?
Qualche donna (non gli uomini, non sia mai che si sensibilizzino anche loro!!!) si è sentita più appoggiata con questa pseudo-campagna?
Ho notato invece con bastante dispiacere che alcune donne tuttora preferiscono l'antico sistema del nascondere i propri problemi femminili proprio in quanto femminili. Siamo ancora al dover nascondere al mondo le mestruazioni? Parrebbe di sì...
Con che logica?
Se un condottiero, sapendo che ai confini della nazione c'è un nemico che con il 10% delle probabilità assalirà ma non si sa né se, né quando né dove, si limitasse a non pensarci e a (per esempio) andare a scrivere sui muri di soppiatto (è questo che funziona, il mistero?) il titolo dell'ultimo film che ha visto ;) , gli direste forse “bravo! un novello Von Clausewitz!”?
Io opino che sarebbe bene invece informarsi sulla effettiva forza nemica, cercare di difendere i confini con sentinelle, calcolare la consistenza delle proprie truppe e armamenti, rinforzarli se è il caso, studiare una strategia di difesa, sapere su quali e quanti alleati si può contare, e infine decidere realisticamente quali conseguenze potrebbe avere una sconfitta, cercando di minimizzare le perdite...

Per fortuna, c'è invece chi prende questo problema sul serio.
La LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori), ha lanciato anche quest'anno la campagna, già alla sua 18ª edizione, denominata “Nastro Rosa”. La testimonial scelta quest'anno è la campionessa di nuoto italiana Federica Pellegrini.
Per tutto il mese di Ottobre le visite senologiche nei 395 ambulatori e 106 sezioni provinciali della Lilt (vd. elenco  ) in tutta Italia saranno gratuite e prenotabili al numero verde 800-998877

E nel mio piccolo voglio aiutare anch'io, informandovi di alcune piccole verità:
  • prima di tutto, non è vero che si ammalino solo le donne predisposte geneticamente
  • così come non è vero che vengano colpite solo donne che non abbiano mai partorito/allattato
  • o che si ammalino solo le donne post-menopausiche: ricordate anzi che nei giovani il cancro ha generalmente un andamento più rapido
  • è invece vero che il cancro al seno colpisce (sia pure in percentuale ridottissima, e in generale a partire dai 65-70 anni) anche gli uomini: sì, proprio quelli da lasciare all'oscuro, a lambiccare sul significato del “giochino”!
  • per gli uomini è particolarmente importante la prevenzione, proprio perché non si pensa possano avere questo problema, visto da molti come essenzialmente femminile, e hanno anzi la tendenza, tutta maschile, a procrastinare eventuali esami, con il risultato di ritardare la diagnosi: “Gli uomini con un tumore della mammella vengono frequentemente sottoposti ai trattamenti necessari quando la malattia si è già diffusa al punto tale che diventa difficile curarla. “ (www.medicitalia.it)

Anni fa qui in Spagna c'era uno spot televisivo, mi dicono, in cui una persona camminava per la strada e sceglieva, a caso, tra le passanti “questa sì, questa no”; nello spot, a differenza della vita reale, non veniva mai scelto un uomo... Comunque tenete a mente che in Italia circa il 10% delle donne viene colpito da questa malattia (in USA la percentuale è maggiore, in Asia minore, dicono che sia a causa della diversa alimentazione, forse). Ma è una malattia che (a differenza di altri tipi di cancro) nella maggior parte dei casi è curabile, se affrontata a tempo, mediante la prevenzione.

Auguro a tutte di non far parte di quel 10%, ma a qualcuna toccherà, siatene certe... :(
(anch'io credevo che non sarebbe toccato a me!)


7 commenti:

  1. Tutto vero, la prevenzione abbassa tantissimo il rischio di non prendere in tempo il tumore. Mia madre ne ha avuto uno (non benigno) 15 anni fa, mi sembra, le cure di radio e chemio tutto sommato non sono state pesantissime e adesso sta bene, prende una pillola tutti i giorni e fa i controlli ogni anno -controlli che faccio anche io dato che per familiarità vengo considerata un poco più a rischio della media (sono anche stata operata perché un nodulo dopo la biopsia risultava dubbio, ma poi la cosa si è risolta con un risultato negativo per fortuna).

    RispondiElimina
  2. Grazie, Pat. Se tutte raccontassimo l'esperienza che abbiamo vissuto, potremmo essere veramente d'aiuto, prima di tutto per allontanare la (comprensibile) paura che trattiene molte dal sottoporsi alle analisi preventive. Questo vale anche per gli uomini, che in genere hanno il terrore non solo del possibile risultato ma addirittura degli esami! (quanti sono in percentuale gli uomini che, passati i 40-45 anni, controllano regolarmente la prostata? i più neppure sanno che ora basta un'analisi del PSA nel sangue)

    RispondiElimina
  3. Vorrei anche precisare che a mia madre furono asportati anche i linfonodi, eppure non è rimasta affatto deturpata dalla cicatrice che è abbastanza modesta, con le tecniche attuali poi non esiste più l'amputazione o cose simili (a meno di casi trascuratissimi, credo).
    A me hanno asportato la ciste con anestesia locale, assolutamente una cosa quasi da nulla.
    Radiografia ed ecografia sono esami veloci e facili da effettuare, l'unico inconveniente è l'attesa prima degli esami a seconda dell'ospedale in cui si va, se è grande oppure no.
    E' anche vero che gli uomini si trascurano molto, ho l'esempio di mio padre, che fa gli esami solo quando raggiunge il limite (gli uomini sono molto più fifoni delle donne, altrochè!).

    RispondiElimina
  4. Anch'io posso tranquillamente usare il costume da bagno (sono un po' vecchietta per il topless! ;) ), e per fortuna alcuni linfonodi devono avermeli lasciati, lo noto dal fatto che, pur ferendomi a volte per distrazione, non mi infetto.
    Per rassicurare molte donne: spesso non è necessaria la chemioterapia, io per esempio non l'ho fatta, solo prendo una pillola al giorno, neppur troppo problematica: a volte ringrazio la mia buona stella di aver avuto "solo" questo e non, per esempio, un diabete!
    Dài, tutte a telefonare al numero verde, forza!

    RispondiElimina
  5. Grazie di cuore Bruna!<3

    RispondiElimina
  6. Grazie di cuore Bruna!<3
    maria intagliata

    RispondiElimina
  7. Grazie Bruna, sante parole.
    Io sono da un po' over 45 e rientro nel programma di screening gratuito della Regione Emilia Romagna.
    Sono esami semplici e pochissimo invasivi, piccoli gesti che possono salvare la vita.
    Sensibilizzare parlandone, ecco come si fa.
    Ti faccio un applauso.

    RispondiElimina