mercoledì 31 luglio 2013

Varie

Oggi realizzo uno dei miei sogni, anzi due se si parla del blog.
Comincio con il blog: il nostro giovane Marco a fa le splüe (fa faville): pensa te che gli sono stati dedicati due post, da GLF e da Marco, quello dei borborigmi. Niente-po-po-di-meno! Gran cosa averlo in squadra! E deve ancora crescere.
La seconda è che da sempre voglio fare un post con titolo varie. Oggi lo faccio e domani lo pubblico, se lo metto online adesso non se ne accorge nessuno per via di Marco. A dire il vero il titolo che vorrei sarebbe (saresse?) varie e ventuali ma poi Bruna mi ramanzinisce e io sono moschino ('na frisa).

Ci sono delle cose che o le dico ora o taccio per sempre (cit.). Adesso ve le elenco.


1. Proprio non riesco a pensare che Silvio possa essere condannato. Possibile che non si siano messi d'accordo sottobanco. Siamo o non siamo il paese a più alta concentrazione di furbi dell'universo conosciuto? E anche degli altri, a loro insaputa. Per cui io so che sarà assolto, farà cadere il governo, vincerà le elezioni e prenderà il posto di Napo. Sicuro. Tanto sono vecchio.


2. Più importante e urgente: Santa Maura. Questo viene dal comune. Ah, sì! se qualche signora o signorina volesse farmi da partner io ci sono per le danze di sabato (o domenica (o anche lunedì)). Ma deve dirmelo subito che devo ancora essere imparato e la cosa migliore saresse (sarebbe?) che la suddetta mi facesse da maestra, che facciamo conoscenza e così saremo più d'sgenà.

3. E questo l'ho scannato io (me), è venuto com'è venuto, portate passiensa, ma rende l'idea no? Per le bocce c'è più tempo ma per la gara di scopa dovete precipitarvi: è per domani, giobia.


4. A proposito di scope guardate qui cosa ho trovato a casa:


Devo mettermi il cuore in pace: le macchine non riusciranno mai a sostituire l'uomo (compresa la donna, anzi di solito gli interpreti sono delle interpreti (nel senso di interpretesse)). Nessuna macchina avrebbe capito che Bassa non voleva dire l'opposto di alta. Neanche se ci fosse di mezzo Google, neanche l'NSA (o forse sì?).

5. OK, lo posto. Nessuna (ma proprio nessuna-nessuna) speranza di raggiungere gli hit di Marco. Ma ce l'ho messa tutta. Come pure non posso competere con Sofia su Fèissbukk.

martedì 30 luglio 2013

30 blog scientifici: gli esordi



M’è venuta questa malsana curiosità di vedere come alcuni (non tutti, i primi che mi sono capitati) dei blogger scientifici che seguo hanno iniziato il loro “percorso” sul web. Sono così andato a spulciare i vari blog cercando il primo articolo pubblicato con l’intento di provare a capire quale sia stato l’approccio iniziale verso il mondo del blogging. E ci son state diverse belle soprese, soprattutto paragonando gli inizi ad oggi.
Molto interessante il confronto temporale (chiaramente leggendo non solo il primo post) che permette di apprezzare l’evoluzione sia linguistica che concettuale, ma anche la scelta dei contenuti e il taglio editoriale. Quello che risalta è una maggior padronanza degli aspetti tecnici del blogging e soprattutto delle tecniche di comunicazione.   

Si potrebbe affermare che scrivendo di Scienza si impara a farlo sempre meglio.


Panico tra i padagni: oltre gli OGM

Del Rutto Bernardo (mai stato leghista) è un mio vicino che il blog non ce l'ha e non ha intenzione di farlo perché no ma oggi ha sentito il bisogno di dire la sua su un argomento che gli sta a cuore e mi ha chiesto di ospitarlo. Il Tamburo riceve e, volentieri, pubblica; la posizione di Bërnard non è necessariamente la nostra (spero).

Internet, inteso come il Web, è il male. Andrebbe censurato. Parecchio.
Perché tolte le cose che davvero servono come Fèisbukk (e anche lì ci sarebbe da dire, oggià!) ci sono delle robe che sarebbe bene che non ci fossero. Perché sono il male. E sono anche pericolose, se leggete fino in fondo vedrete il perché.

Adesso mi spiego.

Tutto nasce da questo URL: Nitrogen Fixing Bacteria That Can Colonize Most Plants Discovered, OK, è scritto in difficilese ma dai, si capisce, pota!

Slashdot è fatto che dice la notissia, ti mette il link che se vuoi approfondire puoi, altrimenti finisce lì, senza farla troppo lunga.
Io il link l'ho aperto e sembra tutto a posto, disperatamente verosimile. Per dire c'è la foto del professor Edward Cocking, non sembra anche voi una foto di uno che chissà se ce la conta giusta?


Per precaussione ho mandato un fax in federazione, loro sanno googlare e mi hanno risposto sul telefonino dandomi questo link che è dell'Università di Nottingham, quella di Robin Hood, un vero padagno per bene, ce ne fossero come lui! (come Robin, nèh).

Sembra tutto vero. E dice che potremmo avere, un domani, che la meglia, il grano, e tutte le piante che vuoi fanno come il trifoglio le guminose. Ma devi OGMizzarle. Il che è male. Molto male! lo dice anche BeppeGrillo.


Però d'altra parte mi viene da pensare: ma dimmi te, niente più concimi zotati, che qui c'è la foto del sacchetto, va bene per l'orto ma guarda qui


come lo compriamo noi. E mica uno, camionate. Oggià. E sono soldi, tanti, troppi.

E qui ti viene la tentassione: non è che gli OGM che adesso hanno fatto per fare piante che resistono ai diserbanti, alla süitina (com'è che dite voi, siccità?) e ai parassiti (no, noi i politici, le bestie (non intese come politici)) se li fanno per bene poi ci viene da cambiare idea? Pusibil? Già perché li ballano soldi, palate di euri. Che invece di darli a quelli dei concimi potrebbero essere impiegati molto meglio. Oggià!

lunedì 29 luglio 2013

Nerderie di una volta


Quando io ho cominciato a trafficare con i 'puters questi erano una cosa molto diversa di quelli di adesso. Che ormai potremo chiamare telefoni, così non facciamo confusione.


Se uno pensa che i telefoni (cioè i 'puters) siano cari si sbaglia: allora lo erano molto di più. E di più ancora quando io andavo ancora a scuola alle 'mentari1.

E c'era il contratto di assistenza, per dire un disco durava mediamente non più di sei mesi, ricordarsi di fare il back-up (proprio come adesso). Il vantaggio era che oltre che spennarti ti coccolavano anche un pochino, tipo il Coloring Book del '63.


O il calendario esadecimale di Digital. Che detto tra noi è brutto, scomodo e neanche tanto facile capire di che anno (però che cu fortuna che il VAX11/780 (gran bella machina, allora) avesse l'anno nella sigla). Gli esadecimali erano una moda ancora nuova, molto più usati gli ottali, ma con VMS (no! niente Unix in casa DEC, cioè anche sì ma gli utenti non lo volevano).

Tutto questo viene da un tweet di al3hex, grazie Alessio!


Roba che ho ritrovato questa mattina, facendo il back-up: vedi che serve farlo (cioè si spera sempre di no).



1. OK, questa non so se funziona.

domenica 28 luglio 2013

Cruciverba Minimali

Avevo detto a suo tempo, a proposito dei cruciverba minimalisti, che ai tempi con Aldo Spinelli ne avevamo fatti per ogni lettera dell'alfabeto. Bene: sul sito dell'Aldo trovate la lista delle 26 parole crociate minimalistiche. Non ricordo quali fossero le mie: a leggerle, direi che C, E, I ed N potrebbero esserlo.

Cose (di Scienza) dal Web #7


#30 Carnevale della Chimica: "Parlar di Chimica fuori porta"

[...] Come in numerosi altri contesti della vita civile, economica e non per ultimo scientifica, l’Italia sembra caratterizzarsi da professionalità di eccezionale capacità e rilievo, penalizzate dall’assenza o dall’inadeguatezza di un’organizzazione in grado di valorizzarli e di fare insieme ad essi “sistema”. Mentre per la propria carriera lavorativa primaria assistiamo sempre più alla cosiddetta fuga di cervelli all’estero, per l’ambito della divulgazione scientifica, svolta per lo più come attività accessoria o secondaria, talvolta al limite della passione hobbistica, si assiste invece ad un fenomeno diverso: quello della parcellizzazione individualistica, della polverizzazione dell’offerta. Accanto a giornalisti e comunicatori scientifici altamente strutturati, idonei alle più istituzionali funzioni della comunicazione, ad esempio a servizio degli Enti Pubblici, assistiamo infatti al proliferare di freelance dell’informazione e dell’opinione scientifica, tanto che al destinatario finale della comunicazione risulta spesso difficile distinguere e valorizzare autorevolezza, affidabilità e credibilità. [...]

Risposta a Marco a proposito del CATurDOG



Il giovine Marco, uno degli ultimi ad unirsi a noi, ha osservato che una frase postata sul CATurDOG di ieri da Ponder gli risultava un po' misteriosa.
Per lui, ma non solo per lui, rammento la nascita del CATurDOG, attraverso questi 4 post.


La prima serie dei CATurDOG è apparsa puntuale tutti i sabati (salvo uno, se ricordo bene) e si è esaurita, di comune accordo tra i compilatori della stessa, con il numero 20. 

Recentemente Juhan, forse un po' nostalgico, ha ripreso la vecchia tradizione di un Caturday.
Archibald a sua volta ha colto la palla al balzo per riproporre una  nuova serie di CATurDOG ma questa volta senza scadenza fissa, basta rispettare la pubblicazione di sabato.

L'ultimo della nuova serie è stato postato da Ponder e devo dire che mantiene la promessa della presenza omeopatica dei cani: scrutando attentamente tutte le foto, non ne ho trovato neppure una molecola!

Ricordo a tutti che la pubblicazione dei CATurDOG non è riservata a Juhan, Ponder, Archibald e me, chiunque può pubblicarne uno: basta che siano presenti cani, gatti e un po' anche gli altri animali.
Non preoccupatevi di postare solo foto inedite, in fondo su Facebook, in minor misura anche su GooglePlus, vengono riproposte a ripetizione foto e vignette già viste molte volte, ma ci sarà sempre qualcuno per cui risultano nuove.
Non preoccupatevi neppure di non sovrapporvi nello stesso giorno a un altro CATurDOG, dategli lo stesso numero e chiamatelo “bis”! È già successo, per uno dei soliti battibecchi tra Ponder e Archibald...




Opinioni

C'è una cosa che non ho capito e continuo a pensarci su senza arrivare a una conclusione. Forse l'aiuto degli amici del Tamburo, se l'argomento interessa anche loro, si può discuterne.
Aprire un dibattito? No! il dibattito no!!! (cit.)1


Premetto subito che è una cosa un po' lunga e incasinata, liberi di TL;DR.
Potrei partire da uno scambio di opinioni avute recentemente con un sindacalista (sindacalista è una parola grossa, diciamo tecnico) della Coldiretti sugli OGM (fermi! smetto subito, promesso), assolutamente contrario, favorevole alla proposta grillina di bandirne l'importazione. "Ma come fai per i mangimi? Sai certamente che la soya ...", "Beh, se non riusciamo a produrla noi un sistema si troverà. Ma mica puoi metterti contro il 90% degli italiani".

Ecco: io sono contro il trovare un sistema creativamente. Come si fa per troppe cose.
Ho detto che non parlavo delle colture GM anche perché c'è un esempio molto bello, secondo me, questo: Le riflessioni di Boschi sul processo dell’Aquila.

Si trova sul blog di Marco (ma qualcuno mi spiega tutti questi Marco tosti?) Cattaneo, direttore di Le Scienze (voi giovani conoscete vero?) e riguarda Enzo Boschi, già presidente dell'INGV (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), condannato per il terremoto dell'Aquila.
In questo post prende la parola per esporre le sue ragioni. Ho già detto da altre parti come la penso, non mi ripeto, leggete il post e giudicate.
Poi andate ai commenti. E qui c'è quello di cui non riesco a capacitarmi. Sono perfettamente d'accordo che ci siano opinioni diverse ma se posso esprimere la mia ci sono troppi coglio--- deficienti. E troppi politici interessati. E troppi che si lasciano travolgere dall'emozione. E Giuliani. E Vannoni. E Rossi, quello della fusione fredda. E Bertolaso. E martedi prossimo Silvio.


Non avete idea di quanta roba ho scritto e cancellato, parliamone assieme? Se vi va, nèh.

1. eccezione alla regola: la (cit.) è relativa a Nanni Moretti, "Io sono un autarchico", 1976, qui e qui il clip video.

sabato 27 luglio 2013

CATurDOG 23

C'è nessuno qui? Ma lo sapete che giorno è oggi? E nessuno posta niente!
Se Juhan (lui ce la mette tutta ma oggi è in giro e mica potete pretendere che alla sua età possa usare un Aifon, dai! non ce la farebbe mai!) non c'è ciccia. Meno male che me ne sono accorto io (me). Allora ecco un CATurDOG speciale, con cani in dose omeopatica (vale di più).
 












OK, quasi ora delle ferie, buone ferie per chi c'è e chi ci sarà. E anche tutti gli altri, certo.

venerdì 26 luglio 2013

Lo stato di salute dei blog

toh! un quadrifoglio
di solito sono in gruppo
"i social sono il modo principale di accesso alla rete dalla maggior parte dell'utenza, e monetizzano la loro facilità d'uso instigando gli utenti a vivere all'interno di recinti chiusi, e a godersi una partecipazione alla conversazione semplificata, a base di "like", "+1" e condivisioni che deresponsabilizza soddisfando allo stesso tempo" (cit.)



sì, eccone un altro
"le discussioni che mirano ad andare un po' in profondità, la dimensione di un status update su Facebook o dei 140 caratteri di Twitter mi sta spesso troppo stretta" (cit.)
e un altro ancora



OK, due (cit.) di Marco Delmastro, non so i nuovi ma per Bruna e me Marco è un blog di cui non ci si può fare a meno. Anzi a dirla tutta il font del banner l'ho copiato da lui. E oggi parla dello stato di salute dei blog di divulgazione scientifica, anche per via di quanto ha scritto recentemente Peppe Liberti (importante come Marco).
Insomma, facciamo che il post lo leggete, lo trovate qui: Un punto di partenza, forse, non certo la tappa d'arrivo.

c'è anche chi lavora



Il Tamburo Riparato non rientra in quella categoria, siamo più sul varie-e-ventuali ma, almeno io, sono d'accordo con Marco. E Facebook
da un po' lo frequento davvero poco: faccio gli auguri di compleanno, metto gli avvisi per i nuovi post, rispondo alle chiamate dirette e bon. C'è invece chi è molto più attivo, bene, sono contento per loro ma io ho bisogno di poter scrivere di più di quello che si usa di là; anche quando non ho niente da dire.



Per esempio come farei a dire che queste immagini sono il frutto della pigrizia di Ginger che deve ancora imparare cosa sono le passeggiate. per adesso siamo sui 100 metri, decisamente troppo poco, possiamo e dobbiamo migliorare. OK per le pause ma dopo si riprende. E durante le pause possono succedere tante cose, come oggi; era una pausa tecnica (cacca).

alacremente
 


Al mattino presto poi capitano cose come questa: ti sembra di aver conquistato il mondo (OK, larga parte del _) e sono in tutto dieci visite. Ma che sudisfa!

E comunque noi a luglio facciamo il record di visite, per via del compleanno, l'enigmistica, la matematica (ma davvero c'è a chi ci piace quella roba lì?), il web...

giovedì 25 luglio 2013

La rivoluzione virtuale: 20 anni di Web


 
Ero affaccendatamente affaccendato con le mie cose sul Web, quando, all'improvviso la connessione mi ha abbandonato. Panico! Non mi ero organizzato per uscire perché pensavo di affaccendarmi... e adesso come faccio senza rete?
Io con la TV ci faccio poco, d'estate poi! Niente, non c'è mai niente di interessante, neanche un film che possa salvarmi la serata.  Poi mi incuriosisce un servizio su Rai5...
La faccio breve: hanno tradotto in italiano la serie della BBS: VIRTUAL REVOLUTION.
Mi sono visto la prima parte e, appena la connessione è resuscitata, mi sono fiondato a cercare le altre.
Ve le propongo perché ne vale davvero la pena. Che poi si può discutere su alcuni contenuti (volendo)

mercoledì 24 luglio 2013

La calcolatrice

Quando il gioco si fa duro (inizio di (cit.)), se la discussione riguarda la Matematica Seria, i duri scendono in campo (conclusione della (cit.)).


Ecco, io non volevo, ero dubbioso anche quando la prof. Annarita mi ha fatto notare che avevo inteso il suo Tweet in modo diversamente vero. E poi, a dirla tutta, l'ho fatto a mia insaputa. E sono nipote di mia nonna, quella che condivideva il cognome con uno dei massimi fumettisti francesi. Davvero.

Comunque, sì! ho fatto questo  che è venuto bello, nei commenti. Dai! cambio registro, da subito.

E devo stampare e appiccicare qui, vicino al monitor del 'puter il detto Sutor, ne ultra crepidam!, nella sua versione comprensibile: Ofelè fa el to mesté! (Chissà se si può rafforzare con "Pota!" o fa troppo Berghem? Chiederò al dr.Trota).

Allora, dopo aver parlato dei 'puter vorrei dire qualcosa sulle calcolatrici. Ne ho avute diverse in passato ma adesso (me ne sono accorto ieri) non più. Anche se in casa ce ne sono un paio, molto diverse da quelle che usavo io, ecco quella piccola


usatissima dai fratelli per fare i conti dell'azienda. Usa le convenzioni dei contabili, diverse dalle mie, cioè non so usarla. Quando sono in giro e non se la sono portata dietro usano il telefonino


Sì quello è il mio, non vi dico quanto è stato difficile fargli fare quel calcolo. Yeah|Yesss, non è recentissimo ma è il mio e funziona (quando acceso) tranne che ogni tanto pretende che paghi il pizzo a Telecom.
A proposito: il risultato è approssimato, per me π2 = 10, come pure g, accelerazione di gravità (sulla superficie terrestre, tutta) in m/s2.

toh! anche il 'puter approssima.

Adesso do una sbirciatina di là, per vedere cosa hanno fatto i matematti. Sì, anche il nostro Leonardo, da un'altra parte: bravo!

martedì 23 luglio 2013

La matematica come ferro del mestiere


Il post di ieri Uno vale uno? o quanto? sta avendo parecchio successo. Merito di Annarita (prof. lancia più spesso queste esche, p'r piasì) e di .mau. che nei commenti invita al rigore quasi fosse un teologo. Cosa buona e giusta (grassie!) ma io appartengo alla classe di Marco Bruno, noi abbiamo i numeri spessi.
Inoltre sono innamorato della prova che ripeto qui sotto (sì mi piace davvero tanto-tanto):

1/3 = 0.333... +
2/3 = 0.666... =
----  --------
3/3 = 0.999...


E mi viene voglia di fare come Katie, usare la calcolatrice --OPS! non ce l'ho. Non ce l'ho più da tanto tempo, beh, uso il 'puter.
E anche lì, portate passiensa non ho Windoze Windows, uso Linux ma in fondo è quasi la stessa cosa (anzi meglio, molto), Python, Ruby e Clojure ci sono anche per Windows, basta installarli, sono anche gratuiti.

Quando devo usare il computer come se fosse una calcolatrice uso Calc, così:


Si comporta esattamente come la calcolatrice, arrotonda l'ultima cifra, mette ~ per dire che il numero è approssimato e la somma è giusta. Molto bene, promosso.

In realtà il programma per fare queste cose su Linux (e prima su Unix) sarebbe bc (binary calculator). Esiste anche il suo antenato dc (desktop calculator) ma è meno usato, per la sua sintassi sexy ma inusuale. Vediamo bc:


Intanto una cosa: bisogna dirgli quante cifre decimali vogliamo, con scale, io ho scelto 20 ma se volete fare volume potere scrivere anche 1000 o anche di più.
Siccome la precisione te la lascia definire non arrotonda, neanche il risultato della somma, ovviamente.
Ecco bc non soddisfa le esigenze di Katie ma ha altri assi nella manica, per esempio puoi esprimere i numeri in che base vuoi. Per cui bene, promosso.
  
Fin qui abbiamo visto delle calcolatrici ma i linguaggi di programmazione?
OK, ne vediamo un paio (abbondante) e poi un link per chi vuole approfondire. Prendo in considerazione i linguaggi più semplici e conosciuti, quelli che vanno per la maggiore, ecco Python:


Siccome uso la versione 2.x devo dirgli che la divisione è tra numeri reali (dai .mau., lo so che sono impreciso, spesso, porta passiensa!) per cui scrivo 1.0; se scrivessi solo 1 il risultato sarebbe 0. Nella versione 3 questo non è più necessario.
Il risultato di 2/3 non è arrotondato, anche perché volendo potrei fargli scrivere più cifre.
La somma è 1.0, giusta. Molto bene, promosso.

L'alternativa a Python è Ruby (ce ne sarebbero anche altre ma per adesso credo basti), vediamo:


Preciso identico a Python; no, se hanno copiato non me ne sono accorto.
Molto bene, promosso.

Adesso vi dico 'na roba che è un po' fuori dall'ordinario, ma vedrete che è semplice, facile-facile. Ci sono dei linguaggi che hanno i numeri razionali, per esempio in Clojure (un dialetto moderno del Lisp (Fermi lì!!! non c'è pericolo, poi se l'ho capito io...)), c'è il tipo Ratio:


È un linguaggio funzionale, per definire una var devo usare def. Alla fine la N di 1N mi dice che il numero è a precisione estesa. E poi c'è la solita (per il Lisp) notazione prefissa (con abbondanza di parentesi). OK, promosso con lode!

I numeri razionali ci sono anche in Python, ecco qua:


Devo dirgli di caricare un paio di moduli (la forza di Python esiste un modulo per fare tutto quello che vuoi, c'è anche antigravity), sì, OK, non bello esteticamente, ma bene, promosso.

Bonus: ma mica possiamo accontentarci di questo! potrebbe dire uno dei pochi superstiti arrivati fin qua. No di certo!, risponderei io. Mancano i linguaggi principali, C, C++, Java, ... E se aveste dovuto usare il 'puter dell'immagine là in alto dovevate usare il Fortran o il Lisp.
Niente panico, fate un salto da Rosetta Code (come farei se non ci fosse Rosetta?) e li trovate tutti, anzi di più, qui: Arithmetic/Rational