mercoledì 4 dicembre 2013

Le acque dorate del Mekong.

Si Pha Dong - Laos - Febbraio 2013
I tramonti che colorano l'acqua di oro fuso vorranno bene dire qualche cosa. Non è che uno si mette lì come a sentire la favola del lupo. E' qualche cosa che vale pena, che ti viene voglia di dire: io da qui non me ne vado più, vengo domani e poi dopodomani e così avanti , tanto durante il giorno posso stare a sonnecchiare su un divano guardando i pescatori sulle barche sottili che gettano la rete con un gesto abile, tra le isole del Mekong, tanto si sente solo qualche risatina di bambini, il bar offre fumo e birra, la camera costa 5 dollari, perché non stare qui ad aspettare di morire (tra una trentina di anni naturalmente). Eppure sono sicuro che dopo un paio di settimane questa attonita sensazione di meraviglia, di bellezza struggente, si muterà in ammirazione, in piacevole godimento; dopo un mese comincerai a saltare qualche sera, fermandoti un po' di più all'internet café a vedere se i carabinieri sono andati a prendere qualcuno; dopo due mesi la noia ti travolgerà come un'implacabile mannaia a cui vorrai sottrarre il collo delicato. Che animale strano che è l'uomo!

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