lunedì 19 ottobre 2015

Il culto della sofferenza...degli altri



Non passa quasi settimana che non ci sia, in Facebook e altrove, l'ormai consueto imbonimento che mi sta dando l'orticaria! infatti sono allergica alle ipocrisie e alla creduloneria.

Mi riferisco alla periodica campagna mediatica (qualsiasi cosa verrà creduta se ripetuta un numero sufficiente di volte) a favore di Anjëzë Gonxhe Bojaxhiu, in arte Madre Teresa di Calcutta.

Forse io sono più perfida dei suoi detrattori, ma dopo aver letto a grandi linee la sua biografia sono convinta che fosse una slava come tante, che essendo però bruttissima non poteva aspirare ad affascinare e sposare un riccone, come han fatto molte, per cui si è creata artificialmente questo personaggio,  al solo scopo di diventare "qualcuno".

Certamente è opinabile che fosse "buona" come comunemente si intende, cioè portata a cercare il bene degli altri. Quello che è invece abbastanza dimostrato dai fatti è che avesse una notevole smania di protagonismo e un ottimo fiuto per il marketing (per esempio la scelta della divisa bianca e azzurra, per i cristiani così subliminalmente evocativa della loro Madonna - in genere rappresentata proprio vestita con questi colori).

Se fosse stata davvero cristiana in senso stretto avrebbe avuto perlomeno un po' di pietà per il prossimo, invece ha sfruttato biecamente le sofferenze altrui per diventare famosa e tutto sommato fare una vita agiata (a lei non è mai mancato nulla, neppure cure mediche vere nei migliori centri ospedalieri del mondo, quando le è servito).

C'è addirittura chi dice che fosse atea (ammetteva di cercare il suo dio e non trovarlo), probabilmente non era ateismo, si trattava solo forse di crisi di fede: sventatamente ha sbagliato a scegliere come religione il cristianesimo al momento della creazione del suo personaggio, il suo dio pare più simile a un Moloch sanguinario... La sua religione è piuttosto un culto della sofferenza (rigorosamente altrui) per raggiungere la beatitudine eterna dopo la morte, en passant riconoscimenti tangibili in vita.

Pensate a quello che avrebbe potuto fare e non ha fatto per gli ammalati, gli orfani, i derelitti con i milioni (vagonate) di dollari che ha ricevuto in dono! anche al netto delle sue spese personali (divise sempre immacolate, cure mediche per sé, abbonamento a vita presso le linee aeree), calcolando che è presumibile che nei suoi continui viaggi da un Vip all'altro fosse ospitata gratuitamente, è facile arguire che in buona parte siano andati a comprare i favori del Vaticano, che infatti ha impiegato un tempo record a dichiararla santa.

D'altra parte non sono certo la sola a pensarla così, anche autorità mediche e giornalisti hanno svolto inchieste e raccolto dati sufficienti a confermare la scarsa o nulla "carità cristiana" della suorina, che a quanto pare è stata dichiarata santa sulla sola scorta di un miracolo che poi miracolo probabilmente non è (altrimenti tutte le guarigioni dovute a chirurghi, medici o medicine sarebbero miracoli).

Questo filmato, a parte i numerosi refusi, è illuminante:




Leggendo fonti varie in internet si possono trovare commenti di questo tipo (da notare che perfino i detrattori a volte usano il termine "ospedali" o "cliniche" per quelli che in realtà erano e sono lazzaretti o tutt'al più ospizi, ricoveri, mentre gli ospedali offrono cure mediche).



"La suora albanese, premio Nobel per la pace nel 1979, come si può vedere nel video, non ha mai aperto un vero ospedale, nel senso che... (omissis) ...i malati non venivano curati ma ci si ‘prendeva cura di loro’ nel senso che venivano considerati, tutti, come malati terminali. La missione della missionaria era quella di spedire più in fretta possibile le anime dei malcapitati, che entravano nella sua orbita, nel regno dei cieli dopo essersi purificati attraverso il dolore che la suora procurava loro con un eccezionale zelo religioso."

una delle tante frasi attribuite a Teresa di Calcutta
"Io sono stato in un ramo maschile dell'ordine di Madre Teresa, si chiamavano i Fratelli della Parola. Il superiore (che mi confessò essere il vero autore degli scritti attribuiti a Madre Teresa) mi disse che la prova era difficile, che il convento ospitava ex-drogati, che lui chiamava pazzi maniaci al telefono. Andai lì e il più squinternato, a parte me, mi apparve proprio il priore. Facevano pure una terapia psicoterapica tutta strana , basata sulla rievocazione tramite ipnosi dei traumi subiti dai drogati; alla cura ci sottoponemmo anche io e un altro volontario. Dopo il priore ci sottoponeva ad esorcismo. Mangiavamo avanzi e donazioni e non buttavamo via niente anche se avariato perché era dono della divina provvidenza. Un incubo autentico." 

"she spent her entire life harvesting poor, ailing, and diseased souls with the single-minded aim to be "united with Jesus".

"Linda Polman giornalista olandese, nel suo libro inchiesta L’industria della solidarietà, denuncia molte Ong cattoliche che usano il ricatto religioso: cibo in cambio di abiura di proprie convinzioni e conversione. Fra questi “aiuti umanitari” spicca il caso della cosiddetta Madre Teresa di Calcutta. Scrive la Polman: “Ero a Calcutta quando era ancora viva e gestiva un ospedale. Circondato da mura altissime, era il terrore per i bambini che si sentivano dire: guarda che se non stai buono viene Madre Teresa e ti porta via. Di fatto, denuncia la giornalista, varcate quelle mura la gente moriva senza cure mediche e medicine. (…) I finanziamenti che riceveva in cifre ingenti non li spendeva per l’ospedale ma li accumulava sul proprio conto”.

Insomma, un grande inganno.

Uno scrittore indiano addirittura la paragona a Eichmann!  "...denying medication to the terminally ill cancer patients, forcing child victims of rape to give birth to children. Those were not charitable deeds. Those were horrific crimes against humanity."

"Mary Loudon volunteered at Teresa’s much hyped Home for the Dying.
She testifies that terminally ill cancer patients were only given aspirin to cope with their pain. She also points out that the nuns used unsterilized syringes on the defenceless patients. It must be remarked that Teresa’s order never used unsterilized syringes on any white patient anywhere in the world. It was as if the Indian poor did not count as humans. This is way beyond racism. Loudon also recounts the case of a fifteen year-old boy who was suffering from a simple kidney infection. Teresa’s order refused to give him antibiotics. As a result, his condition worsened resulting in renal failure. The boy could still have been taken to a hospital to save his life. However, Teresa’s order refused to do so because “if theydo it for one, they have to do it for everybody.” But why not do it for everybody?"

Faccio notare, da uno dei documenti qui linkati, le parole (queste sì quasi sicuramente farina del sacco di Teresa) "If I ever become a saint,..." fanno pensare che tutto il suo comportamento fosse pervicacemente  e volutamente volto a ottenere un riconoscimento pubblico della sua "bontà".

Del resto, non le hanno forse conferito il Premio Nobel per la pace, come a Kissinger, Begin, Sadat, Arafat, Peres, Rabin, Carter, Obama e consimili "amici della pace"? degna compagnia di cotanta donna, non per niente chi l'ha dichiarata santa è stato denunciato per crimini contro l'umanità...

(ho evidenziato in blu alcune frasi)


1 commento:

  1. "Quello che noi facciamo è solo una goccia nell'oceano, ma se non lo facessimo l'oceano avrebbe una goccia in meno."
    In pratica, volontariato omeopatico.

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