lunedì 28 marzo 2016

L'evoluzione del quotidiano


Ieri grande pranzo di Pasqua con dovizia di parenti vicini e lontani.
Poi domani mi metto a dieta ma non è di questo che voglio scrivere. È una cosa completamente differente, di quelle che mi farebbe venir voglia di dire che sono vecchio (ma non lo dirò, so che lo sapete già).

Con un'abilissima mossa strategica (sono stato davvero bravo) mi sono intrufolato tra i giovani, ragazzi (pochi) e ragazze (di più) tra i 20 e 30 anni. E mi hanno sconvolto. Davvero.
Siccome ero in qualche modo un intruso (dai, ero ai margini del gruppo) mi hanno tollerato bene, quasi ignorato. È difficile trovare argomenti di conversazione, almeno con me che sono un musone, un lupo solitario, un rompiscatole. Ma poi se continuate a leggere vedrete che qualcosa ho imparato, non è stato tempo sprecato; e poi il cibo era come a naja: ottimo (davvero) e abbondante (anche troppo). Complimenti alle cuoche che riescono a inserire elementi di fantasia, anche se poi io che sono un orso mi chiedo "e adesso questo come si mangia?"

Non so se i miei giovani parenti sono rappresentativi ma si parla solo di conoscenti coetanei (diciamo quasi pettegolezzi) ma con una variante fondamentale rispetto a una volta: il telefono. Qualsiasi frase viene accompagnata dall'esposizione di una serie di foto fatte intravedere al gruppo (io non conosco nessuno e poi vanno troppo in fretta, resto spaesato). Naturalmente questo genera l'entrata in gioco di persone care assenti e allora partono i messaggi. Che devono essere coordinati, non facciamo confusione; subito dopo arrivano le risposte che vengono lette ad alta voce, seguite dalla visualizzazione delle immagini a corredo.
Inoltre, forse, o forse ho capito male, o forse mi hanno gabbato, ma mi sembra che Facebook non sia così fondamentale, da approfondire.
Poi si cambia, si mette via il telefono, si mangia un pochino e si parla di musica, film (non tanti) serie televisive (principalmente loro) e io tiro fuori Punta il Dito, guardano anche quello (colpa della mamma).

Ma il computer, non dico il desktop (ce l'ho solo più io) ma il portatile (lo usano senza mouse, ma il mouse ce l'hanno per le sessioni più impegnative) c'è ancora? Ecco no, non sempre, dipende. Se sei ancora a scuola sì, ti serve, se il lavoro (per chi ha un lavoro serio) lo richiede lo usi. Altrimenti capita che ce n'è comunque uno in casa e allora usi quello. A volte, per cose particolari. Ah! capita che sei anche l'esperto e aiuti i vecchi.
E-bay, c'è chi cambia la moto con quello. E inoltre... ecco io mi sono perso.
Sono bravi ragazzi al caffe si alzano tutti per sparecchiare [1] e lavare i piatti dimostrando di essere un team affiatato, sembra quasi un balletto. È il momento che il telefono non lo usa nessuno, nemmeno quelli che si lamentano delle batterie scariche.

A quel punto io mi sono trasferito dai vecchi ma parlavano solo di Juve e $oldi.
E allora mi è venuto da pensare che forse sto sbagliando tutto con i blog:
  • sul Tamburo c'è troppo testo e mancano le immagini;
  • su Ok, panico sto ricopiando (quasi solo quello) cose che interessano solo me.

Insomma aveva ragione (già illo tempore) John:



[1] il pranzo ha prodotto una considerevole quantità di avanzi utilizzati per i cani, ci sono tre mamme che allattano dieci cuccioli, ancora troppo piccoli per festeggiare anche loro.

Nessun commento:

Posta un commento