martedì 11 luglio 2017

Newtoniani? Perché?


Il tempo è solo un modo per misurare come cambiano le cose, come vuole Aristotele, oppure dobbiamo pensare che esista un tempo assoluto che scorre di per sé, indipendentemente dalle cose? La domanda giusta è: quale di questi due modi di pensare il tempo ci aiuta meglio a comprendere il mondo? Quale dei due schemi concettuali è più efficace?
[...]
Gli orologi per Newton sono apparecchi che cercano, anche se in maniera imprecisa, di seguire questo scorrere eguale e uniforme del tempo. Newton scrive che questo tempo "assoluto, vero e matematico" non è percepibile. Lo si deve dedurre, con calcolo e attenzione, dalla regolarità dei fenomeni. Il tempo di Newton non è un'evidenza dei nostri sensi: è un'elegante costruzione intellettuale. Se, mio colto lettore, l'esistenza di questo tempo newtoniano, indipendente dalle cose, ti sembra semplice e naturale, è perché lo hai incontrato a scuola. Perché è diventato un po' alla volta il modo di pensare di tutti noi. È filtrato dai libri alle scuole di tutto il mondo, per divenire il modo comune di pensare il tempo. Ne abbiamo fatto la nostra intuizione. Ma l'esistenza di un tempo uniforme, indipendente dalle cose e dal loro moto che oggi ci può sembrare naturale, non è un'intuizione antica e naturale per l'umanità. È un'idea di Newton.

p. 62-63.
Ma qualcuno ha capito cos'è? qualcuno l'ha letto?
Altrimenti smetto di scriverne, invece il libro continuo a leggerlo, è bellissimissimo, rockz!
😉

2 commenti:

  1. È "L'ordine del tempo" di Carlo Rovelli. Argomento interessantissimo!

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    1. Ebbene sì! lo sto leggendo lentamente per farlo durare di più.
      È anche (meritatamente) in testa alle vendite, mi dicono.

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